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Biblioteca
delle Donne 2016
Il
maschile e il femminile nelle fiabe
C’era
una volta…e ora?
Gruppo-cinema BDS - Soverato
La
Biblioteca delle Donne ha fra le sue finalità quella di far
vivere con agio l’altra metà del cielo nel mondo. Ciò non è
possibile senza un reciproco riconoscimento delle differenze di
genere e il confronto. Noi donne non vogliamo un luogo appartato,
protetto e segreto: vogliamo stare con sicurezza e con benessere su
questa Terra.
Fin da piccoli, i maschi e le femmine
si dovrebbero conoscere e rispettare per le differenze insite nei
loro sessi di appartenenza, valorizzando le diversità in una
convivenza partecipativa, aldilà degli stereotipi propri delle
passate generazioni.
E’ un progetto difficile da
realizzare poiché abbiamo alle spalle migliaia di anni di
patriarcato da demolire che resiste ancora oggi nei luoghi
comuni, pregiudizi e messaggi subliminali.
La definizione di ruoli ben delineati
non è un bene per nessuno dei sessi: le bambine non sono sempre
vanitose e deboli e i maschietti non sono sempre forti e coraggiosi,
o almeno, nessuno deve sentirsi obbligato a determinati meccanismi di
comportamento. La decodificazione di una fiaba per bambini può
essere uno strumento utile all’abbattimento di alcuni preconcetti.
Siamo convinte che il lavoro sia tanto più utile quanto più giovani
sono le generazioni a cui ci rivolgiamo ed è per questo motivo che
da vent’anni lavoriamo con le studentesse e gli studenti degli
istituti superiori del comprensorio. Quest’anno abbiamo sentito il
desiderio di affrontare il tema relativo al genere con ragazzi e
ragazze ancora più giovani, durante il loro percorso di formazione
nella scuola media inferiore.
Proporremo tre film di animazione:
Biancaneve e i sette nani del 1937, Mulan del
1998, e Ribelle del 2012.
Dal primo all’ultimo lungometraggio
sono passati 75 anni, una guerra mondiale, il voto alle donne e il
femminismo degli anni ‘70. Il mondo è cambiato e lo sono i film di
cui ci occupiamo sia da un punto di vista tecnico, che come impianto
narrativo.
Biancaneve è la traslazione filmica di
una favola dei fratelli Grimm. Sui simbolismi e significati di questa
fiaba sono stati scritti vari testi e non stiamo qui a riassumerli
tutti; ci interessa puntualizzare, secondo il nostro punto di vista,
che la fiaba rappresenta lo sviluppo della coscienza del femminile
tramite la morte e il conseguente incontro con il maschile.
Biancaneve si confronta con la rivalità materna. Il tema della
bellezza è rappresentato dallo specchio in cui madre e figlia si
rispecchiano reciprocamente ma la figlia, se vuole evolvere e non
restare schiacciata dal principio materno, deve trasformare
quest’ultimo in un antagonista da combattere, fino ad arrivare alla
salvezza attraverso l’incontro con il principe. In sintesi, il
messaggio che arriva ai bambini, principali fruitori della fiaba, è
che Biancaneve si salva grazie all’amore perché è bella e il
principe al solo guardarla se ne innamora.
Dopo sessant’anni la Disney produce
Mulan, tratto da una storia vera. E’ il film di animazione più
amato dai bambini e bambine cinesi. La protagonista, che vive in un
mondo maschilista dove le femmine venivano uccise alla nascita e che
non avevano il diritto di parola, si traveste da soldato e dopo molte
peripezie diventa un’eroina. In questa storia la protagonista
sfugge al proprio destino come ha già fatto Biancaneve, ma è parte
attiva con grande senso del coraggio e si deve confrontare con il
padre, con il capitano, con l’imperatore perché le sia
riconosciuto un qualche valore. Addirittura il travestimento che
mortifica la sua femminilità, diventa lo strumento necessario per
l’emancipazione.
Il cambiamento lo si vede invece
nell’ultimo film che proponiamo: Ribelle, che la Disney
distribuisce dopo altri 14 anni, nel nuovo Millennio. Merida, la
protagonista non aspetta di essere salvata o riconosciuta dal potere
maschile, ma con il suo spirito ribelle va contro le regole medievali
che la obbligherebbero ad essere una moglie perfetta secondo i canoni
tradizionali. Il passaggio fondamentale nell’impianto narrativo
consiste nel rapporto con la madre, con il femminile. Le due
generazioni si scontrano, si combattono, ma poi si riconoscono
traendo forza l’una dall’altra e cambiano il sistema patriarcale.
Le figure maschili sono positive, sono buone, collaborative e
accettano il cambiamento.
Paola Nucciarelli
Responsabile
Cinema BDS
Soverato, 8 febbraio 2016
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